Acquistare un aspirapolvere può sembrare un’operazione semplice, ma in realtà non lo è affatto. Di modelli, sia nei negozi fisici che on line, ce ne sono parecchi: per fare un buon acquisto bisogna considerare tanti aspetti, dal tipo di superfici da pulire a quanto si è disposti a spendere.
Per darvi un aiuto nella scelta abbiamo selezionato per voi le domande più frequenti su questo utilissimo apparecchio per la pulizia della casa.
L’aspirapolvere è un elettrodomestico molto versatile che può essere utilizzato su superfici e materiali anche molto diversi fra loro: dipende dal modello. Oltre ai pavimenti (sia quelli in ceramica che quelli in legno: si può passare su entrambi i materiali), con questo apparecchio si possono pulire anche moquette, mobili, divani, poltrone e tappeti (compresi i sedili e i tappetini della macchina), tessuti e tende. Se il manico è abbastanza lungo, si possono pulire anche i soffitti (ad esempio se è necessario eliminare delle ragnatele).
Se si sceglie il modello giusto, sì. L’aspirapolvere bidone è perfetto per questo scopo: si può usare in ambienti esterni come giardini, vialetti e cortili (o eventualmente anche box e officine). Si tratta di un modello di grandi dimensioni progettato appositamente per essere utilizzato fuori casa. Ha una potenza aspirante che permette anche di risucchiare foglie e piccoli oggetti solidi, nonché sostanze liquide.
Di tipologie ne esistono tante, ma per semplificare le cose si tende a dividere gli aspirapolvere in due grandi gruppi:
- Con il sacco: questi modelli prevedono l’utilizzo di sacchi per raccogliere lo sporco. Sacchi da sostituire regolarmente, più o meno di frequente a seconda di quanto spesso si utilizza l’aspirapolvere
- Senza sacco: non funzionano attraverso dei sacchetti, ma raccolgono lo sporco in appositi contenitori da svuotare una volta pieni. Quella degli aspirapolvere senza sacco è una categoria molto variegata, in quanto racchiude al suo interno diversi modelli basati su modalità di funzionamento anche piuttosto differenti.
Le differenze sono parecchie, ma non è facile elencarle tutte anche perché dipende sempre dal modello preso in esame (soprattutto gli aspirapolvere senza sacco sono molto diversi fra loro, a seconda del modello). In linea generale, però, si può dire che queste siano le differenze principali che saltano subito all’occhio:
- Capacità: gli aspirapolvere senza sacco hanno solitamente una capienza minore (ovvero riescono a contenere meno sporco) rispetto ad un modello con sacco
- Autonomia di lavoro: avendo una portata maggiore, i modelli con sacco garantiscono solitamente anche una maggiore autonomia lavorativa
- Potenza di aspirazione: una delle caratteristiche salienti degli aspirapolvere con sacco è che la potenza dell’aspirazione è maggiore quando il sacco è vuoto, mentre si attenua quando il sacco inizia a riempirsi. Questa variabilità nella potenza non c’è negli aspirapolvere senza sacco
- Consumi: da questo punto di vista i modelli funzionanti senza sacco sono più convenienti perché hanno un consumo energetico minore
- Prezzo: per comprare un aspirapolvere con sacco in genere si spende di meno: i modelli senza sacco sono un po’ più costosi. In compenso, un aspirapolvere senza sacco non prevede spese aggiuntive, mentre l’altra tipologia sì (il costo dei sacchetti da sostituire regolarmente).
Consigliamo di scegliere un modello che abbia una portata di almeno 3-4 l: è il valore della capacità media di un aspirapolvere con sacco e permette di lavorare piuttosto a lungo senza essere costretti a interrompere il lavoro per sostituire il sacchetto.
In realtà l’aspirapolvere a vapore non è un vero e proprio aspirapolvere, in quanto il suo utilizzo prevalente è quello di igienizzare e pulire a fondo superfici sulle quali è stato già passato l’aspirapolvere “classico” che elimina le tracce di polvere e sporco più visibili.
Tuttavia esistono anche modelli a vapore dotati di una doppia funzione: svolgono lo stesso lavoro di un aspirapolvere tradizionale e in più igienizzano a fondo le superfici. In ogni caso il suo funzionamento è basato sulla presenza di un generatore di vapore che “stacca” le particelle di sporco catturandole con un panno.
Per la loro funzionalità, i più scelti sono il robot aspirapolvere, la scopa elettrica (quantomeno nelle versioni più recenti: i modelli vecchi sono ormai sorpassati e poco acquistati), l’aspirapolvere a traino e il bidone aspirapolvere.
Per far funzionare un robot aspirapolvere basta programmarlo come se fosse un computer: dopo aver impostato la programmazione, l’aspirapolvere robot inizia a camminare e funziona in maniera del tutto autonoma, senza che sia necessario l’intervento umano.
La pulizia avviene grazie alla presenza di apposite spazzole sulla base dell’apparecchio. I modelli migliori (e più costosi) permettono anche di effettuare una mappatura dell’ambiente da pulire, attraverso l’ausilio di una telecamera che fissa nella memoria del robot le caratteristiche dell’ambiente. Nei modelli più basici ed economici questa funzione non è presente: bisogna pertanto provvedere, prima di avviare l’aspirapolvere, ad eliminare sedie ed altri arredi ingombranti.
Guardando il seguente video, pubblicato da ASSODIGITALE, potrete farvi un’idea più precisa su come funziona un modello di aspirapolvere robot:
Il principale vantaggio di un robot aspirapolvere è il risparmio di tempo e di fatica: lo si può impostare e azionare anche prima di uscire di casa, in modo da trovarla ben pulita al proprio ritorno. Sicuramente è molto utile per le persone anziane o per chi ha particolari problemi fisici (ad esempio dolori alla schiena, etc.) e non può affaticarsi facendo le pulizie di casa “normalmente”.
Molti aspirapolvere robot sono progettati con una forma circolare: di conseguenza non sono particolarmente adatti alla pulizia delle scale e degli spazi piccoli, ma sono più indicati per pulire superfici ampie. Se si ha intenzione di utilizzare questo tipo di aspirapolvere per pulire le scale, è consigliabile scegliere un modello che abbia le spazzole collocate anche sui lati e soprattutto che sia dotato di un sensore apposito per studiare e memorizzare gli spazi.
Dipende dal modello di robot aspirapolvere che si possiede: se è dotato di apposite rotelline per salire sui tappeti, sì. Consigliamo quindi di verificare bene questo aspetto prima dell’acquisto, nel caso si voglia usare questa tipologia di aspirapolvere anche sui tappeti.
Per pulire facilmente spazi di questo tipo si può scegliere una scopa elettrica di ultima generazione, optando per un modello senza fili il cui utilizzo non crei problemi nemmeno su una parte della casa scomoda da pulire come le scale. Oppure, si può anche scegliere un aspirapolvere a traino: basta individuare il modello giusto. Alcuni modelli a traino, infatti, sono pensati appositamente per pulire con facilità spazi come le scale.
In tal caso, meglio evitare le scope elettriche (che spesso hanno una portata limitata) e puntare su un aspirapolvere robot oppure su un aspirapolvere a traino che abbia caratteristiche idonee a svolgere un lavoro di pulizia su ampie superfici (in primis, un’ottima capienza).
Il modello a traino è uno dei più classici e utilizzati: si tratta del tradizionale aspirapolvere funzionante attraverso un tubo aspirante (con manico più o meno lungo a seconda del modello) collegato ad un corpo macchina dotato di rotelle laterali. Grazie alle rotelle è quindi possibile trascinarlo facilmente mentre si pulisce la casa (per questo si chiama a traino).
I suoi tratti distintivi sono:
- Comodità di utilizzo: essendo solitamente abbastanza piccolo, il modello a traino è comodo e leggero da usare
- Forma ovale
- Buona potenza di aspirazione
- Buona capienza (a dispetto delle dimensioni contenute)
- Versatilità e vari modelli disponibili: rispetto ad altre tipologie di aspirapolvere, quello a traino è il modello progettato per venire incontro alle esigenze più disparate. In vendita troverete infatti modelli di vario genere: alcuni con il sacco, altri senza sacco, alcuni più adatti a coprire superfici grandi, altri a pulire spazi più ristretti. Inoltre, uno stesso modello può andare bene per finalità diverse, visto che spesso l’aspirapolvere a traino viene venduto con inclusi pezzi e accessori che, una volta montati, rendono l’apparecchio idoneo a svolgere vari lavori.
Si tratta di una particolare tipologia di aspirapolvere (una delle ultime immesse nel mercato) caratterizzata dalla presenza di un serbatoio all’interno del quale si sviluppa un ciclone d’aria che va a separare lo sporco dal getto d’aria risucchiato. In questo modo le particelle di sporco e di polvere vengono veicolate verso il contenitore dell’apparecchio.
Un aspirapolvere ciclonico presenta innumerevoli vantaggi:
- Ottima potenza aspirante
- Basso consumo energetico (minore in confronto a quello di altri tipi di aspirapolvere)
- Facilità di utilizzo.
Come aspetto negativo, possiamo rilevarne soltanto uno: il serbatoio nei modelli ciclonici ha una capienza abbastanza limitata. Questo rende necessario svuotarlo abbastanza di frequente.
Ne sono stati progettati due: quello monociclonico e quello multiciclonico.
La differenza principale sta nella capacità di raccogliere lo sporco, che nel modello multiciclonico è maggiore: come si intuisce dal suo nome, sviluppa infatti vari cicloni (essendo formato da diverse strutture coniche) e riesce a catturare più o meno il 95% dello sporco. Quello monociclonico, invece, è formato da una sola struttura conica (quindi ha un ciclone solo) e aspira indicativamente il 75% dello sporco.
La potenza elettrica di un aspirapolvere si esprime in Watt: questo dato offre sicuramente un’indicazione importante sulla capacità dell’apparecchio di risucchiare e trattenere lo sporco, ma da solo non basta per valutare correttamente l’efficienza e la potenza di un aspirapolvere. Per capire quanto sia potente bisogna mettere insieme diversi fattori, come il tipo di filtro e il tipo di spazzola dell’aspirapolvere.
E’ molto semplice: basta osservare l’etichetta energetica europea, dove vengono riportate le diverse classi di efficienza energetica. Quella a cui appartiene l’aspirapolvere è indicata con una freccia nera. La scala va dalla A alla G: un apparecchio di classe A consuma il minimo, uno di classe G il massimo.
Anche in questo caso è di grande aiuto l’etichetta energetica europea: oltre a riportare il valore del consumo energetico, deve indicare anche il grado di efficienza dell’aspirapolvere. Anche in questo caso la scala di misurazione va da A a G.
Un apparecchio con efficienza di classe A riesce a rimuovere perfettamente lo sporco anche fra le fughe delle piastrelle (o negli angoli, nelle fessure, etc.) agendo quindi in profondità. Un apparecchio di classe G, invece, offrirà delle prestazioni decisamente più scarse, pulendo le varie aree solo in superficie, senza andare in profondità.
In linea di massima, per comprare un aspirapolvere efficiente non è sempre necessario che appartenga alla classe A (a meno che non si voglia proprio il top, ovviamente): anche le classi B e C garantiscono ottimi lavori.
Visto che i modelli di aspirapolvere sono tanti, prima di acquistarne uno è fondamentale valutare una serie di aspetti:
- Efficacia delle prestazioni
- Tipologie di pulizie da effettuare: c’è chi usa l’aspirapolvere soprattutto per pulire a fondo i tappeti, chi invece non ha tappeti e li passa più che altro sui pavimenti. A seconda delle proprie esigenze, quindi, bisognerà scegliere il modello più adatto
- Peso: anche il peso è un fattore da considerare, in quanto l’aspirapolvere ideale dovrebbe essere leggero e maneggevole, in modo che sia facile e non troppo faticoso fare le pulizie
- Consumo energetico
- Accessori inclusi.
Gli accessori più utili che possono essere presenti in dotazione con un aspirapolvere sono sostanzialmente le bocchette da usare per pulire bene angoli e fessure oppure tessuti di vario genere (c’è la bocchetta per i materassi, quella per i divani, etc.). E anche le spazzole da montare sull’apparecchio per pulire al meglio aree e materiali di vario tipo: ogni materiale e ogni superficie (tappeti, pavimenti in ceramica, pavimenti in parquet, etc.) richiede infatti una spazzola specifica.
Si tratta della scala che misura la quantità di polvere e di sporco che, una volta risucchiata dall’aspirapolvere torna nuovamente a circolare nell’aria di casa senza finire nel contenitore dell’apparecchio.
Quando un aspirapolvere risucchia le particelle di sporco, infatti, non tutte vanno a finire nel suo serbatoio, come idealmente dovrebbe essere: dipende dalla qualità delle prestazioni di ogni aspirapolvere.
Anche le classi di reimmissione delle polveri, come quelle del consumo energetico e dell’efficienza dell’aspirapolvere, vanno da A a G.
HEPA è una sigla che sta per High-Efficiency Particulate Air. I filtri HEPA sono quindi filtri particolarmente validi ed efficienti: i migliori che si possano trovare in un aspirapolvere.
A differenza dei filtri semplici, riescono a trattenere ben il 99,97% delle particelle di polvere e di sporco, incluse quelle dalle dimensioni infinitesimali.
Specifichiamo inoltre che anche i filtri HEPA hanno le loro classi di efficienza: per scegliere un buon filtro è necessario assicurarsi che appartenga quantomeno alla classe H13.
Se si acquista un modello di aspirapolvere senza filtri HEPA, significa che sarà dotato di filtri semplici. I filtri semplici sono meno efficienti e riescono a trattenere una minore quantità di particelle di sporco: soprattutto fanno fatica a trattenere quelle dalle dimensioni più piccole.
Negli aspirapolvere senza filtri HEPA sono sempre presenti due filtri, realizzati in due materiali diversi: uno in plastica (per trattenere le particelle più grandi) e uno in simil-carta (per le particelle più piccole). Può inoltre essere presente anche un terzo filtro realizzato in schiuma, la cui funzione è quella di evitare che residui di polvere e sporco possano infiltrarsi nel motore dell’aspirapolvere, rovinandone il funzionamento.
Di sicuro avere un aspirapolvere dotato di filtri HEPA è un grande aiuto se in famiglia ci sono una o più persone sofferenti di allergie. In una situazione di questo genere l’ottima pulizia offerta dai filtri ad alta efficienza aiuta a rendere l’aria di casa più salubre e a non far peggiorare le allergie.
Naturalmente, a prescindere dalla presenza o meno di una persona allergica in casa, questi filtri sono consigliabili anche a chiunque sia interessato a pulire nel modo migliore possibile i vari ambienti domestici.
No, la presenza dei filtri HEPA (che come abbiamo visto devono essere almeno di classe H13) non è sufficiente perché l’aspirapolvere possa essere considerato perfettamente efficiente. Bisogna anche controllare la classe di reimmissione delle polveri a cui appartiene: è fondamentale che si tratti di una classe alta (A o eventualmente B).
In molti dei modelli oggi commercializzati, i filtri sono permanenti: non devono quindi essere sostituti, ma si possono (e si devono) lavare a cadenza regolare.
Tuttavia consigliamo di controllare quest’aspetto, prima di procedere con il lavaggio di un filtro: infatti in alcuni aspirapolvere possono ancora essere presenti dei filtri da sostituire e non da lavare (è questo il caso, ad esempio, dei filtri a carboni attivi).
La manutenzione di un apparecchio come l’aspirapolvere passa attraverso tre operazioni fondamentali:
- Pulizia dei filtri (o eventualmente la loro sostituzione, qualora il modello di aspirapolvere lo preveda): se non vengono lavati regolarmente, i filtri di un aspirapolvere possono accumulare batteri e germi. In questo modo, anziché pulire bene la casa, si rischia di diffondere dei germi nell’aria domestica o delle sostanze che possono scatenare allergie nei soggetti predisposti
- Pulizia delle spazzole (va eliminato ogni residuo di sporco)
- Controllo del tubo di aspirazione: il tubo di aspirazione dell’aspirapolvere non va trascurato, ma va controllato frequentemente al fine di verificare che non siano presenti accumuli di polvere e sporco che potrebbero intasarlo. In alcuni modelli il tubo si può rimuovere: in tal caso si avrà anche la possibilità di staccarlo e lavarlo separatamente.
Spesso, quando l’aspirapolvere fa fatica ad aspirare, il problema è proprio l’otturazione del tubo di aspirazione. La prima cosa che consigliamo di fare è quindi quella di controllare il tubo. Non è raro che le particelle di sporco vadano a depositarsi su di esso, utilizzo dopo utilizzo, formando una sorta di tappo che ostruisce il tubo e ne impedisce un corretto funzionamento.
In questo video, pubblicato da Momenti Creativi di Sandra, potete vedere piuttosto chiaramente come procedere con la pulizia dell’aspirapolvere:
Il costo di un aspirapolvere può variare anche di molto da un modello all’altro, in considerazione di vari elementi. Le principali caratteristiche che fanno maggiormente lievitare il prezzo sono le seguenti:
- Potenza ed efficacia dell’aspirazione
- Sistema filtrante (i modelli dotati di filtri HEPA sono più cari rispetto a quelli dotati di filtri semplici)
- Classe di consumo energetico (gli aspirapolvere che consumano meno sono un po’ più costosi)
Gli aspirapolvere migliori e più costosi possono arrivare a costare anche più di 300 euro. Partendo dai 200 euro siamo comunque di fronte a modelli di fascia alta che garantiscono un buon funzionamento.
Se invece si vuole spendere un po’ meno, si può optare per un modello di fascia media che ad un costo inferiore (indicativamente compreso fra i 150 e i 200 euro) offre comunque buone prestazioni e un consumo energetico piuttosto basso.
Gli aspirapolvere di fascia bassa hanno un costo indicativo che si aggira intorno alle 100 euro (se si trovano offerte particolari, soprattutto online, è possibile spendere anche un po’ meno). Naturalmente con una spesa così limitata andranno anche a diminuire le prestazioni complessive dell’apparecchio.