Il panorama degli apparecchi per la pulizia domestica quotidiana si allarga sempre in più e sempre più velocemente. È ormai lontanissimo il tempo in cui la scopa era l’unico mezzo che avevamo per combattere la polvere e scacciarla via dai pavimenti. La tecnologia ha fatto passi da gigante, mutuata anche da settori lontanissimi da quello dell’igiene casalinga quotidiana.
Ma come funzionano questi semplici ma efficaci compagni di fatiche quotidiane? Quali sono le componenti che fanno la differenza tra un buon aspirapolvere e uno mediocre? Non è vero che tutti gli aspirapolvere sono uguali ma bisogna avere qualche nozione basilare per poterne riconoscere pregi e difetti. In questa veloce guida scopriremo tutto quello che c’è da sapere per riconoscere e apprezzare un buon aspirapolvere.
Un solo aspirapolvere, tanti componenti
I moderni aspirapolvere sono diventati molto compatti e pratici, proprio per venire incontro alle esigenze di spazio e comodità di utilizzo. Indipendentemente dal modello scelto è il motore aspirante il cuore dell’aspirapolvere, posizionato sotto la scocca dell’apparecchio. Tale motore, ruotando vorticosamente, crea una depressione in grado di aspirare polvere e detriti. La forza aspirante viene incanalata attraverso il tubo che generalmente viene manipolato per effettuare le pulizie.
All’estremità del tubo c’è la spazzola che scivolerà sul pavimento, generalmente intercambiabile con diversi tipi per adattarsi alla superficie da aspirare. Infine, parte integrante e importantissima, è il filtro che cambierà funzionamento ed efficacia in base al modello di aspirapolvere. Ulteriori componenti si aggiungono in base alla tipologia di dispositivo su cui è ricaduta la scelta di acquisto.
Non solo design, i segreti sono sotto la scocca
Ogni marca, inevitabilmente, sceglie di seguire una linea precisa per quanto riguarda il design e le forme dei suoi apparecchi. Colori sgargianti, forme arrotondate e accattivanti, materiali più o meno all’avanguardia, vastità di scelta. In ultima analisi anche l’occhio vuole la sua parte ma per assecondare la nostra necessità di avere una casa pulita dobbiamo considerare altri parametri. Una prima grossolana differenziazione va fatta dividendo gli aspirapolvere con il sacchetto raccogli polvere da quelli senza. Sembra meramente una questione di gusto ma in realtà ci sono pro e contro da considerare anche nell’utilizzo o meno del sacchetto.
Il tipo di accumulo della polvere può essere effettuato anche ad acqua, e in questo caso la tecnologia sarà ancora diversa.
Cosa cambia quando c’è il sacchetto
La presenza o meno del sacchetto di raccolta della polvere influisce su vari aspetti della tecnologia di un aspirapolvere. In primo luogo la presenza del sacchetto definisce il livello di igiene che il nostro aspirapolvere proporrà. In genere i modelli che ne prevedono l’uso sono considerati più igienici soprattutto perchè impediscono alla polvere di tornare fuori una volta incamerata.
Molti modelli senza sacco sfruttano una tecnologia di aspirazione detta ciclonica che accumula la polvere in un serbatoio posizionato al posto del sacco. Una ventola crea un turbine d’aria ciclonico che separa l’aria dalla polvere lasciando nel serbatoio anche i detriti più piccoli. I modelli ad acqua invece raccolgono la polvere in un serbatoio in cui c’è dell’acqua. In questo modo lo sporco rimane letteralmente intrappolato nell’acqua.
Il filtro che fa la differenza
Quando optiamo per un aspirapolvere che non utilizza il sacchetto per la raccolta della polvere dobbiamo avere a che fare coi filtri. L’aria che entra nel serbatoio insieme alla polvere deve essere in grado anche di tornare all’esterno.
Un primo livello di filtro blocca le particelle più grossolane di detriti e di polvere, con le sue maglie piuttosto larghe. Un secondo livello invece è a maglie più fitte e riesce a bloccare detriti ancora più piccoli, anche microscopici. Un terzo livello di filtri, montati soprattutto nei modelli ciclonici, sfrutta un ulteriore livello di filtraggio dell’aria. L’utilizzo di filtri HEPA, in grado di bloccare le particelle invisibili, favorisce una purificazione quasi completa dell’aria in uscita.
E poi ci sono gli accessori
Una componente essenziale degli aspirapolvere è composta anche dagli accessori che offre. Quando puliamo la nostra casa non avremo sempre a che fare con la stessa superficie da aspirare. Potremo passare dai pavimenti ai divani, dalle tende alla moquette, e un buon aspirapolvere dovrebbe offrire la possibilità di adeguarsi a questi cambiamenti. Per questo una varietà di spazzole intercambiabili all’estremità del tubo di aspirazione è solitamente proposta.
Inoltre bisogna anche considerare la lunghezza del filo. A seconda della grandezza degli spazi da pulire avremo bisogno di una certa libertà di movimento. Questa può essere garantita da un cavo più lungo per collegare il dispositivo alla corrente e poi eseguire le pulizie.
Quando il filo non serve
La possibilità, infine, di optare per un aspirapolvere senza fili potrebbe agevolare notevolmente le operazioni di pulizia. Potersi muovere liberamente senza il pensiero che la lunghezza del filo impedisca i movimenti alleggerisce il peso del lavoro. In questo caso saremo in presenza di una batteria ricaricabile presente nell’apparecchio. La sua autonomia cambierà a seconda del livello dell’apparecchio che si acquista, ma può variare da solo sessanta minuti fino a 2 o 4 ore.
La scelta dell’aspirapolvere più adatto alle nostre esigenze non deve essere presa alla leggera. Oltre al fattore economico bisogna considerare le necessità e le possibilità personali. Ma con questa guida avete ottenuto una prima infarinatura sulle componenti e sulle caratteristiche di alcuni aspirapolvere presenti sul mercato.